Un’ode ai tageti

forse umili, ma commestibili, antiparassitari e utili all’ambiente

Arriva febbraio, cominciamo a pensare a piantare i tageti. I semi raccolti lo scorso autunno andranno in terra non appena smette il gelo. Fabrizio ha un amore incontenibile per questi fiori che in realtà qui da noi crescono senza fatica e, incrociandosi allegramente, producono fiori a sfumature e striature gialle e arancio di ogni tipo.

I tageti offrono un sacco di vantaggi, fanno bene all’ambiente, allontanano i parassiti e si possono – almeno la varietà “tagetes tenuifolia” – pure mangiare. Perciò vanno piantati attorno alle aiuole ma stanno bene anche in cassetta, nei “giardini– orto” dove fiori e verdure crescono insieme, nelle aiuole dei fiori, sui balconi, insomma, un po’ dappertutto, e fioriscono continuamente, a loro serve solo un po’ d’acqua.  tra poco si potranno precoltivare per quattro settimane in casa o in serra e poi piantare all’aperto, ma spesso anche semi caduti nelle aiuole dell’anno prima danno origine spontaneamente a nuove piante nel corso della primavera.

I tageti commestibili, i tagetes  tenuifolia, arrivano dal Messico dove sono previsti in molte ricette e tisane. Sono aromatici – piccanti e colorano le pietanze di giallo. La pianta rimane bassa, 20 – 30 cm, e si presta bene come bordura ma potrete seminarli anche in file, come insalate. I fiori vanno raccolti la mattina quando asciuga la rugiada, perché sul mezzogiorno un po’ seccano e il gusto diventa troppo forte, mentre se piove l’aroma si diluisce. La pianta non soffre se li raccogliete, anzi ne produce di più. Occorrerebbe evitare di lavarli, perché, come con la pioggia, con l’acqua un po’ l’aroma si diluisce. Meglio poggiarli a testa in giù su un piatto e aspettare che eventuali insetti ne escano volontariamente. Non si raccolgono solo i fiori, ma anche le giovani foglie. Entrambi arricchiscono e caso mai colorano di giallo insalate, yogurt, uova strapazzate, muffin, minestre, risotti. In autunno potrete anche farli seccare in mazzi, per usarli in inverno. Esistono diverse varietà di tageti commestibili, il sapore varia da quello di mandarino, adatto ai dolci a quello del limone, che si accorda anche a pesce e pollo.  Questo per le foglie, mentre i fiori aggiungono al tutto un gusto più piccante.

I tageti di ogni varietà piacciono anche alle api ed alle farfalle e averli in giardino è un contributo alla loro conservazione, come a quella di altri piccoli insetti.

Ma soprattutto i tageti allontanano i parassiti.  Da un lato infatti attirano su di sé la mosca bianca del cavolo, proteggendo i cavoli stessi. Dall’altro contribuiscono ad eliminare i vermi nematodi che danneggiano le colture e si trovano spesso in aiuole già sfruttate.  I tageti, infatti, emettono dalle radici aromi che attirano i nematodi. I vermi si insinuano allora nelle radici stesse e i tageti reagiscono emettendo una sostanza che li uccide. Se avete aiuole usate in modo intensivo, quindi a rischio nematodi, seminatevi molti tageti verso luglio e lasciateceli sino al gelo. I nematodi saranno sistemati senza danni chimici alle vostre colture.

Per quanto ci riguarda, il Mulino sull’Orsei splenderà in estate di giallo-arancio brillante. Tageti ovunque.

Un commento su “Un’ode ai tageti

  1. CI POTETE CONTARE: TRA QUALCHE TEMPO IL MULINO DELL’ORSEI PULLULERA’ DI TAGETI IN OGNI DOVE. QUELLI DELLA PASSATA STAGIONE LI HO ‘IMMAGAZZINATI’ PER DISTRIBUIRLI OVUNQUE.SONO BELLI, PROFUMATI, VARIOPINTI E PORTANO ALLEGRIA POI, COME DICE MARILENA, SONO UTILI PER VARI MOTIVI. E DURANO A LUNGO. VEDERE PER CREDERE!

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