L’ultima confettura dell’anno è sicuramente quella di nespole germaniche. Sono frutti selvatici, di cui per fortuna possediamo un albero. Dico “per fortuna” perché da un lato è in estinzione, dall’altro in primavera fa fiori molto belli (è una rosacea) e infine perché un singolo albero dopo pochi anni produce chili e chili di frutta, è pressoché immune dalle malattie e non ha bisogno di venir bagnato. Si arrangia da solo. Cosa chiedere di più? Da fine ottobre , quando li abbiamo raccolti, i frutti sono maturati nella paglia fino a diventare morbidi. Andrebbero sbucciati e privati dei noccioli, ma il lavoro è immane. Così li cuocio per alcuni minuti in pochissima acqua, li ripesco e li schiaccio con uno schiacciapatate. Pratico e funzionale. Raccolgo la polpa e la pongo sul fuoco, un chilo di polpa con mezzo chilo di zucchero ed il succo di quattro arance e un limone oltre ad un bicchiere d’acqua, perché le nespole danno una confettura molto spessa, occorre diluire un po’.
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Un’ora di cottura poi invasamento in vasetti sterilizzati. Pulisco bene con alcool da liquori o grappa la bocca del vasetto, verso un cucchiaino di grappa sulla superficie per maggior sicurezza, tappo e pongo il vasetto a testa in giù per tutta la notte. La mattina seguente sterilizzo in acqua bollente per 20 minuti, così si conserva perfettamente. Da mangiare così o da utilizzare come base per un semifreddo. Ottima.
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